Santuario della SS. Trinità Misericordia Maccio di Villa Guardia (CO)
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SANTA PASQUA DI RISURREZIONE - Domenica 12 Aprile 2020

 I NOSTRI AUGURI PASQUALI A TUTTI VOI

Carissimi parrocchiani di Maccio e fedeli del Santuario,  anche se non potremo darci la mano o abbracciarci, giunga a tutti voi il nostro più sincero augurio di “Cristo Risorto” che è vivo e presente in mezzo a noi!  Qualcuno dirà: “C’è poco da festeggiare quest’anno!” eppure “fare Pasqua” è l’unica cosa che noi cristiani possiamo ancora dire di nuovo a questo mondo;
a chi ci chiede: “Dov’è Dio?” dite: “E’ lì sulla croce ed è Risorto!…” Continuiamo a cercare il Signore e a testimoniare la Vita nuova!

Tra le fatiche ed insicurezze della situazione che viviamo, possa la vostra fede rimanere salda, possa la vostra speranza non spegnersi mai, possa la vostra carità nutrirsi della Carità di Cristo!

Con sincerità e col cuore, Auguri!   

don Gigi, don Walter, don Giampaolo.









Il Signore è risorto!

È veramente risorto! Alleluia.



VEGLIA PASQUALE 




Santuario Santissima Trinità Misericordia

 

Sabato 11 Aprile 2020


ore 20.30


s. Messa nella Notte Santa
TRASMESSa IN DIRETTA STREAMING SUL CANALE YOU TUBE DEL SITO

per l'emergenza coronavirus
la s. Messa si svolge con massima sobrietà dei riti liturgici
e senza partecipazione di popolo

http://www.trinitamisericordia.net/appuntamenti/web-tv.html





(dagli ATTI DEGLI APOSTOLI)  - Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. 

Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre "quella, disse, che voi avete udito da me:  Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni". 

Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra". Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.

E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero:  "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".


Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.






DAL VANGELO DI SAN GIOVANNI (Cap. 20): 


[1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.

[2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".

[3] Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.

[4] Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.

[5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.

[6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,

[7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.

[8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

[9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

[10] I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

[11] Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro


[12] e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.

[13] Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto".

[14] Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.

[15] Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo".

[16] Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro!

[17] Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro".

[18] Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.

[19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".

[20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

[21] Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".

[22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo;

[23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".

[24] Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.

[25] Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò".

[26] Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".

[27] Poi disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!".

[28] Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!".

[29] Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!".
[30] Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.

[31] Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.







da:www.maranatha.it

LA BELLEZZA NELLA LITURGIA PASQUALE


«
 Rivivremo la Pasqua dei Signore... ».

La liturgia non è coreografia, né vuoto ricordo, ma presenza viva, nei segni, dell’evento cardine della salvezza: la morte-risurrezione del Signore. Si può dire che per la Chiesa che celebra è sempre Pasqua, ma la ricorrenza annuale ha un’intensità ineguagliabile perché, in ragione della solennità, «ci rappresenta quasi visivamente il ricordo dell’evento» (s. Agostino).

La successione dei simboli di cui è intessuta la Veglia esprime bene il senso della risurrezione di Cristo per la vita dell’uomo e del mondo.

Liturgia della luce: il mondo della tenebra è attraversato dalla Luce, il Cristo risorto, in cui Dio ha realizzato in modo definitivo il suo progetto di salvezza. In lui, primogenito di coloro che risorgono dai morti (Col 1,18), si illumina il destino dell’uomo e la sua identità di «immagine e somiglianza di Dio» (Gn 1,26-27); il cammino della storia si apre alla speranza di nuovi cieli e nuove terre dischiusa da questa irruzione del divino nell’umano.

I catecumeni e battezzati, che la tradizione cristiana ha definito «illuminati»: per la loro adesione vitale a Cristo-Luce, sanno che la loro esistenza è radicalmente cambiata. Dio li «ha chiamati dalle tenebre alla sua luce ammirabile» (1 Pt 2,9) e davanti a loro ha dischiuso un orizzonte di vita e di libertà. Ecco perché si innalza il «canto nuovo» (il preconio, il gloria, l’alleluia) come ricordo delle meraviglie operate dal Signore nella nostra storia di «salvati», e come rendimento di grazie per una vita di luce,

Liturgia della parola: le 7 letture dell’Antico Testamento sono un compendio della storia della salvezza. Già la quaresima (cf la prima lettura di ogni domenica nei tre cicli) aveva sottolineato che il battesimo è inserimento in questa grande «storia» attuata da Dio fin dalla creazione. Nella consapevolezza che la Pasqua di Cristo tutto adempie e ricapitola, la Chiesa medita ciò che Dio ha operato nella storia. Quella serie di eventi e di promesse vanno riletti come realtà che sempre si attuano nell’ «oggi» della celebrazione; sono dono e mèta da perseguire continuamente.

Liturgia battesimale: il popolo chiamato da Dio a libertà, deve passare attraverso un’acqua che distrugge e rigenera. Come Israele nel Mar Rosso, anche Gesù è passato attraverso il mare della morte e ne è uscito vittorioso. Nelle acque del battesimo è inghiottito il mondo del peccato e riemerge la creazione nuova. L’acqua, fecondata dallo Spirito, genera il popolo dei figli di Dio: un popolo di santi, un popolo profetico, sacerdotale e regale. Con i nuovi battezzati, tutta la Chiesa fa memoria dei suo passaggio pasquale, e rinnova nelle «promesse battesimali» la propria fedeltà al dono ricevuto e agli impegni assunti in un continuo processo di rinnovamento, di conversione e di rinascita (cf Rm 6,3.11 e colletta).

Liturgia eucaristica: è il vertice di tutto il cammino quaresimale e della celebrazione vigiliare. Il popolo rigenerato nel battesimo per la potenza dello Spirito, è ammesso al convito pasquale che corona la nuova condizione di libertà e riconciliazione. Partecipando al corpo e al sangue del Signore, la Chiesa offre se stessa in sacrificio spirituale per essere sempre più inserita nella pasqua di Cristo. Egli rimane per sempre con i suoi nei segni del suo donami perché essi imparino a passare ogni giorno da morte a vita nella carità (cf oraz. dopo la com.).


Una luce che mai si spegne

Dentro la struttura e i simboli della celebrazione è possibile leggere il paradigma dell’esistenza cristiana nata dalla Pasqua. Luce, Parola, Acqua, Convito sono le realtà costitutive e i punti di riferimento essenziali della vita nuova: uscito dal mondo tenebroso del peccato, il cristiano è chiamato ad essere portatore di luce (cf Ef 5,8; Col 1,12.13); a perseverare nell’ascolto di Cristo morto e risorto, Parola definitiva della storia; a vivere sotto la guida dello Spirito la vocazione battesimale; ad annunciare e a testimoniare nel dono di sé quel mistero di cui l’eucaristia celebra il memoriale.

 


VEGLIA PASQUALE 2019

I - LITURGIA DELLA LUCE (Lucernario)
 

Il fuoco nuovo e la luce del cero sono simboli di Gesù risorto che vince le tenebre del male.
L'assemblea si raduna fuori della chiesa; attorno al fuoco che divampa. Dove non si può accendere il fuoco, si adotta il rito alla situazione. Il sacerdote saluta, nel modo consueto, il popolo radunato e lo esorta a celebrare degnamente questa Veglia con la partecipazione piena e cosciente, nel modo che gli è proprio.



La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre, e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. E con il tuo spirito.

Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera. 
Rivivremo la Pasqua del Signore nell'ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti, Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

BENEDIZIONE DEL FUOCO NUOVO  

Preghiamo. 

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, 

benedici
questo fuoco nuovo, 
fa' che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, 
e ci guidino, rinnovati nello spirito, 
alla festa dello splendore eterno. 
Per Cristo nostro Signore.


PREPARAZIONE DEL CERO PASQUALE

Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l'alfa e l'omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell'anno per significare che Gesù - Signore del tempo e della storia - vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:


Il Cristo ieri e oggi: 
Principio e Fine, Alfa e Omega. 
A lui appartengono il tempo e i secoli. 
A lui la gloria e il potere 
per tutti i secoli in eterno. Amen. 

Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose, 
ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen.

Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:

La luce del Cristo che risorge glorioso 
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.

PROCESSIONE DI ENTRATA CON IL CERO

Il diacono porta in chiesa il cero acceso, simbolo di Gesù Cristo,
mentre si canta tre volte:
 

Cristo, luce del mondo.  R/. Rendiamo grazie a Dio.
Lumen Christi. R/. Deo grátias.

Ad ogni sosta, si accendono al cero successivamente le candele del sacerdote, quelle dei ministri e poi quelle dei fedeli. In tal modo la chiesa è progressivamente illuminata, le tenebre sono vinte dalla luce.







ANNUNCIO PASQUALE

Il diacono o lo stesso sacerdote proclama il preconio pasquale: tutti i presenti stanno in piedi e tengono in mano la candela accesa. 


Esulti il coro egli angeli, esulti l'assemblea celeste: 

un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. 

Gioisca la terra inondata da così grande splendore; 
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. 

Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, 
e questo tempio tutto risuoni 
per le acclamazioni del popolo in festa. 

(E voi, fratelli carissimi, 
qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce, 
invocate con me la misericordia di Dio onnipotente. 
Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito, 
nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore, 
perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.

Il Signore sia con voi.
R/. E con il tuo Spirito

In alto i nostri cuori.
R/. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R/. E' cosa buona e giusta.

E' veramente cosa buona e giusta 
esprimere con il canto l'esultanza dello spirito, 
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente, 
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. 

Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo, 
e con il sangue sparso per la nostra salvezza 
ha cancellato la condanna della colpa antica. 

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, 
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli. 

Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri, 
dalla schiavitù dell'Egitto, 
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso. 

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato 
con lo splendore della colonna di fuoco. 

Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo 
dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, 
li consacra all'amore del Padre 
e li unisce nella comunione dei santi. 

Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, 
risorge vincitore dal sepolcro. 

Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti. 

O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: 
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio! 

Davvero era necessario il peccato di Adamo, 
che è stato distrutto con la morte del Cristo. 
Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore! 

O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere 
il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi. 

Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, 
e sarà fonte di luce per la mia delizia. 

Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, 
lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, 
la gioia agli afflitti. 

Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,  
promuove la concordia e la pace.  


O notte veramente gloriosa, 
che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore!

In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode, 
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri, 
nella solenne liturgia del cero,  
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.  


Riconosciamo nella colonna dell'Esodo  
gli antichi presagi di questo lume pasquale 
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio. 
Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore, 
ma si accresce nel consumarsi della cera 
che l'ape madre ha prodotto 
per alimentare questa preziosa lampada.  

Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero, 
offerto in onore del tuo nome 
per illuminare l'oscurità di questa notte, 
risplenda di luce che mai si spegne. 

Salga a te come profumo soave, 
si confonda con le stelle del cielo. 
Lo trovi acceso la stella del mattino, 
questa stella che non conosce tramonto: 
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti 
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena 
e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
 


II - LITURGIA DELLA PAROLA 

 VEGLIA PASQUALE 2019

Queste letture costituivano l'ultimo insegnamento ai catecumeni prima del Battesimo. A tutta la comunità cristiana che si prepara a rinnovare le promesse battesimali, ricordano i fatti salienti della storia della salvezza e i valori essenziali della nuova vita dei figli di Dio.
La lettera della Parola di Dio è parte essenziale della Veglia pasquale; perciò solo per motivi pastoralmente validi è possibile ridurre il numero delle letture dell'Antico Testamento. La terza è sempre obbligatoria, perché ricorda la prima Pasqua. 

Prima di iniziare la lettura della Parola di Dio, il sacerdote si rivolge all'assemblea con queste parole o con altre simili.


Fratelli carissimi,  dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo ora in devoto raccoglimento la Parola di Dio.  Meditiamo come nell'antica alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezza dei tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.
Preghiamo perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest'opera di salvezza incominciata con la Pasqua. 

PRIMA LETTURA   Gen 1,1 - 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.





Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.





Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».





Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.  E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

SALMO RESPONSORIALE   Dal Salmo 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia. 

Oppure:
  Dal Salmo 32
Dell'amore del Signore è piena la terra.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto:
dell'amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.

L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. 

ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno,  
ammirabile in tutte le opere del tuo amore,  
illumina i figli da te redenti  
perché comprendano che, se fu grande all'inizio  
la creazione del mondo,  
ben più grande, nella pienezza dei tempi,  
fu l'opera della nostra redenzione,  
nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.  

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

SECONDA LETTURA   Gen 22, 1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.





Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». 

SALMO RESPONSORIALE   Dal Salmo 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.


Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. 

ORAZIONE
O Dio, Padre dei credenti,  
che estendendo a tutti gli uomini il dono dell'adozione filiale,  
moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli, 
e nel sacramento pasquale del Battesimo  
adempi la promessa fatta ad Abramo  
di renderlo padre di tutte le nazioni,  
concedi al tuo popolo di rispondere degnamente  
alla grazia della tua chiamata.  

Per Cristo nostro Signore. 

TERZA LETTURA   Es 14,15 - 15,1 
Gli Israeliti camminarono sull'asciutto in mezzo al mare.

Dal libro dell’Èsodo 

In quei giorni, il Signore disse a Mosè:
«Perché gridi verso di me? 



Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare.
Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:



SALMO RESPONSORIALE   Es 15,1b-6.17-18

Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.

 

«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!». 




 




ORAZIONE

O Dio, anche ai nostri tempi  
vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi:  
ciò che facesti con la tua mano potente  
per liberare un solo popolo dall'oppressione del faraone,  
ora lo compi attraverso l'acqua del Battesimo  
per la salvezza di tutti i popoli;  
concedi che l'umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo  
e partecipi alla dignità del popolo eletto.  

Per Cristo nostro Signore. 

Oppure:
O Dio, tu hai rivelato nella luce della nuova alleanza 
il significato degli antichi prodigi:  
il Mar Rosso è l'immagine del fonte battesimale  
e il popolo liberato dalla schiavitù  
è un simbolo del popolo cristiano.  
Concedi che tutti gli uomini, mediante la fede,  
siano fatti partecipi del privilegio del popolo eletto,  
e rigenerati dal dono del tuo Spirito.  
Per Cristo nostro Signore. 

QUARTA LETTURA   Is 54, 5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te.

Dal libro del profeta Isaìa  
Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.

SALMO RESPONSORIALE   Dal Salmo 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. 

ORAZIONE

O Dio, Padre di tutti gli uomini,  
moltiplica a gloria del tuo nome  
la discendenza promessa alla fede dei patriarchi,  
e aumenta il numero dei tuoi figli,  
perché la Chiesa veda pienamente adempiuto  
il disegno universale di salvezza,  
nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato.  

Per Cristo nostro Signore.


QUINTA LETTURA   Is 55, 1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un'alleanza eterna.
 


Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocàtelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». 

SALMO RESPONSORIALE   Is 12, 2. 4-6 
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. 

ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno, unica speranza del mondo,  
tu hai preannunziato con il messaggio dei profeti  
i misteri che oggi si compiono;  
ravviva la nostra sete di salvezza,  
perché soltanto per l'azione del tuo Spirito  
possiamo progredire nelle vie della tua giustizia.  

Per Cristo nostro Signore. 


SESTA LETTURA  Bar 3, 9-15. 32 - 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore.

Dal libro del profeta Baruc
Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.
Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica
e sei diventato vecchio in terra straniera?
Perché ti sei contaminato con i morti
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
Se tu avessi camminato nella via di Dio,
avresti abitato per sempre nella pace.
Impara dov’è la prudenza,
dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,
per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,
dov’è la luce degli occhi e la pace.
Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi tesori?
Ma colui che sa tutto, la conosce
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,
colui che ha formato la terra per sempre
e l’ha riempita di quadrupedi,
colui che manda la luce ed essa corre,
l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito;
egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.
Egli è il nostro Dio,
e nessun altro può essere confrontato con lui.
Egli ha scoperto ogni via della sapienza
e l’ha data a Giacobbe, suo servo,
a Israele, suo amato.
Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.
Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.
Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.

SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo  18
Signore, tu hai parole di vita eterna. 

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. 

ORAZIONE
O Dio, che accresci sempre la tua Chiesa  
chiamando nuovi figli da tutte le genti,  
custodisci nella tua protezione  
coloro che fai rinascere dall'acqua del Battesimo.  

Per Cristo nostro Signore.


SETTIMA LETTURA  Ez 36, 16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo.

Dal libro del profeta Ezechièle 
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».

SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo 41
Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
   

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo):

Da Is 12, 1-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
 
ORAZIONE
O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l'opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

oppure:
O Dio, che nelle pagine dell'Antico e Nuovo Testamento ci hai preparati a celebrare il mistero pasquale, fa' che comprendiamo l'opera del tuo amore per gli uomini, perché i doni che oggi riceviamo confermino in noi la speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore.

Il celebrante intona l'inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti.
 
COLLETTA
O Dio, che illumini questa santissima notte  
con la gloria della risurrezione del Signore,  
ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione,  
perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell'anima,  siano sempre fedeli al tuo servizio.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,  
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,  

per tutti i secoli dei secoli.


EPISTOLA  Rm 6, 3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.

Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani   
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo 117
Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.   


 


VANGELO  Anno A  Mt 28,1-10
E' risorto e vi precede in Galilea.

Dal vangelo secondo Matteo
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».   
 



  


III - LITURGIA BATTESIMALE 

VEGLIA PASQUALE 2019



  

Il sacerdote con i ministri si reca al fonte battesimale se questi è in vista dei fedeli; altrimenti si pone nel presbiterio un bacile con l'acqua.

La Veglia pasquale è vissuta in pienezza quando la comunità  può presentare degli adulti o dei bambini per la rinascita battesimale. Ma anche quando questo non è possibile, la comunità ha coscienza che il suo rinnovamento pasquale esige un impegno più grande nella attuazione delle promesse battesimali.

Se si benedice il fonte, :
Fratelli carissimi, invochiamo la benedizione di Dio Padre onnipotente su questo fonte battesimale, perché tutti quelli che nel battesimo saranno rigenerati in Cristo, siano accolti nella famiglia di Dio.

Si cantano le:   LITANIE DEI SANTI

Signore, pietà. Signore, pietà.
Cristo, pietà. Cristo, pietà.
Signore, pietà. Signore, pietà.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi.

San Michele, prega per noi.
Santi Angeli di Dio, pregate per noi.
San Giovanni Battista, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Santi Pietro e Paolo, pregate per noi.
Sant'Andrea prega per noi.
San Giovanni, prega per noi.
Santi Apostoli ed evangelisti, pregate per noi.

Santa Maria Maddalena, prega per noi.
Santi discepoli del Signore, pregate per noi.
Santo Stefano, prega per noi.
Sant'Ignazio d'Antiochia prega per noi.
San Lorenzo, prega per noi.
Sante Perpetua e Felicita, pregate per noi.
Sant'Agnese, prega per noi.
Santi martiri di Cristo, pregate per noi.

San Gregorio, prega per noi.
Sant'Agostino, prega per noi.
Sant'Atanasio prega per noi.
San Basilio, prega per noi.
San Martino, prega per noi.
Santi Cirillo e Metodio, pregate per noi.
San Benedetto, prega per noi.
San Francesco, prega per noi.
San Domenico, prega per noi.
San Francesco Saverio, prega per noi.
San Giovanni Maria Vianney, prega per noi.
Santa Caterina da Siena, prega per noi.
Santa Teresa d'Avila prega per noi.
Santi e sante di Dio, pregate per noi.

Nella tua misericordia, salvaci, Signore.

Da ogni male, salvaci, Signore.
Da ogni peccato, salvaci, Signore.
Dalla morte eterna, salvaci, Signore.

Per la tua incarnazione, salvaci, Signore.
Per la tua morte e risurrezione, salvaci, Signore.
Per il dono dello Spirito Santo, salvaci, Signore.

Noi peccatori, ti preghiamo, ascoltaci Signore.

Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli, ascoltaci, Signore.
 
Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica

Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli,  ascoltaci, Signore.  

Gesù, Figlio  del Dio vivente,     Gesù, Figlio  del Dio vivente, 
ascolta la nostra supplica            ascolta la nostra supplica. 
 

BENEDIZIONE DELL'ACQUA BATTESIMALE 
Questa formula si usa quando ci sono dei battesimi o l'acqua sarà utilizzata per questo scopo.

O Dio, per mezzo dei segni sacramentali, tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l'acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.  Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare; e anche nel diluvio hai prefigurato il battesimo, perché, oggi come allora, l'acqua segnasse la fine del peccato e l'inizio della vita nuova. 
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati.  
Infine, nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato da Giovanni nell'acqua del Giordano, fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue e acqua, e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli: «Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». 
Ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa e fa scaturire per lei la sorgente del Battesimo.
 Infondi in quest'acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l'uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall'acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.   

Il sacerdote immerge il cero pasquale nell'acqua:
Discenda, Padre, in quest'acqua, per opera del tuo Figlio, la potenza dello Spirito Santo.

Tenendo il cero nell'acqua, prosegue:
Tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo, sepolti insieme con Cristo nella morte, con lui risorgano alla vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Toglie il cero dall'acqua, mentre l'assemblea fa questa acclamazione o altre:
Sorgenti delle acque, benedite il Signore: lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Dopo la rinuncia a satana e la professione di fede, viene conferito il battesimo ai bambini e ai catecumeni adulti. Se non ci sono battezzandi né si deve benedire il fonte battesimale, il sacerdote invita alla preghiera e benedice l'acqua con la quale saranno aspersi i fedeli:
Fratelli carissimi, preghiamo umilmente il Signore Dio nostro, perché benedica quest'acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.

Dopo una breve pausa, prosegue:
Signore Dio nostro, sii presente in mezzo al tuo popolo, che veglia in preghiera in questa santissima notte, rievocando l'opera ammirabile della nostra creazione e l'opera ancor più ammirabile della nostra salvezza. Degnati di benedire quest'acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l'acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l'immagine dell'acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; Infine nell'acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell'umanità nuova libera dalla corruzione del peccato.
Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest'acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all'assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE BATTESIMALI
Dopo la benedizione dell'acqua lustrale, tutti, stando in piedi e con in mano la candela accesa, rinnovano le promesse del battesimo.

Fratelli carissimi, per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova. 
Ora, al termine del cammino penitenziale della Quaresima, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

Rinunziate a satana?             Rinunzio.   
E a tutte le sue opere?          Rinunzio.  
E a tutte le sue seduzioni?   Rinunzio.

Poi il sacerdote prosegue:
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?  Credo. 
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?   Credo.  
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?   Credo.

Il sacerdote asperge l'assemblea con l'acqua benedetta. Si possono aggiungere alcune intenzioni di preghiera. Quindi segue la liturgia eucaristica.



 



IV - L
ITURGIA EUCARISTICA  

VEGLIA PASQUALE 2019


ORAZIONE SULLE OFFERTE

Accogli, Signore, le preghiere e le offerte del tuo popolo, perché questo santo mistero, gioioso inizio della celebrazione pasquale, ci ottenga la forza per giungere alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO  Cristo, Agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,  
nostro dovere e fonte di salvezza,  
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,  
e soprattutto esaltarti in questa notte  
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo,  
è lui che morendo ha distrutto la morte  
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,  
l'umanità esulta su tutta la terra,  
e con l'assemblea degli angeli e dei santi  
canta l'inno della tua gloria: 

Santo, Santo, Santo il Signore...

Si recita la Preghiera Eucaristica I o Canone Romano con i Proprio Comunicantes


ANTIFONA ALLA COMUNIONE  1Cor 5, 7-8
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:  
celebriamo dunque la festa  
con purezza e verità. Alleluia.

Oppure: Mt 28, 5.6; cfr. Mc 16, 6; cfr. Lc 24, 6
Gesù, il crocifisso è risorto, come aveva detto.  Alleluia.

ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE

Infondi in noi, o Padre, lo Spirito della tua carità, perché nutriti con i sacramenti pasquali viviamo concordi nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.

B
enedizione solenne
R. Amen.

La Messa è finita: andate in pace, alleluia, alleluia.   
 

Oppure:  
Andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto. Alleluia, alleluia.  
Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.



La Notte delle notti

Il Sabato Santo è la giornata del grande silenzio fino alla Veglia pasquale, l’ora della Madre, che appunto in silenzio attende, con il cuore trafitto dal dolore di aver visto suo Figlio straziato e inchiodato alla croce. Un silenzio che sarà interrotto dalla "Madre di tutte le veglie", come la chiamava sant’Agostino.

Con la liturgia del fuoco, l’accensione del cero pasquale segna l’avvio di quella notte delle notti in cui si celebra Cristo risorto, centro e fine del cosmo e della storia, la notte in cui l’Alleluja rompe il silenzio della morte e in cui le Letture della Liturgia ripercorrono la storia della salvezza fin dalla creazione, non in un concezione ciclica della storia, come un ricordo di qualcosa che è avvenuto del passato, ma come un evento che ciascuno è chiamato a vivere entrando nella dinamica di questo passaggio dalla morte alla vita.

Un passaggio già ora dalla schiavitù del peccato, del dolore e della frustrazione. Ma anche si rende presente, in questa notte, che la nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro perché Cristo da quel sepolcro è risorto. Una liturgia, quella della Veglia pasquale, composta di quattro parti, la liturgia del fuoco, della Parola, dei Battesimi ed Eucaristica.

Quest’anno, sempre per l’emergenza da Coronavirus, per la liturgia battesimale, si mantiene solo il rinnovo delle promesse battesimali.