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IV DOMENICA DI AVVENTO - anno C

IV DOMENICA DI AVVENTO

LETTURE: Mic 5,1-4a; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45

Antifona d'Ingresso  Cf Is 30,19.30
Stillate dall'alto, o cieli, la vostra rugiada
e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore.


Colletta

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che nell'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
   


LITURGIA DELLA PAROLA
  

Prima Lettura  Mic 5,1-4a
Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele
 
Dal libro del profeta Michea

Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.

Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!». 

 
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 79
Signore, fa' splendere il tuo volto
e noi saremo salvi.
   

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. 

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
 

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

 
Seconda Lettura  Eb 10,5-10
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.

Dalla lettera agli Ebrei
 

Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

 
Canto al Vangelo  Lc 1,38
Alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
Alleluia.
  

Vangelo  Lc 1,39-45
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

Dal vangelo secondo Luca
 

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Ap­pena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bam­bino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orec­chi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 
E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».


GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

IV Domenica di Avvento
21 dicembre 2003

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Il Natale è ormai vicino. Mentre si danno gli ultimi ritocchi al presepe e all’albero natalizio, che sono presenti anche qui, in Piazza San Pietro, occorre predisporre l’animo a vivere intensamente questo grande mistero della fede.

Negli ultimi giorni dell’Avvento, la liturgia dà particolare risalto alla figura di Maria. Nel suo cuore, dal suo "eccomi" pieno di fede, in risposta alla divina chiamata, ha preso inizio l’incarnazione del Redentore. Se vogliamo comprendere il significato autentico del Natale, è dunque a Lei che dobbiamo guardare, è Lei che dobbiamo invocare.

2. Maria, la Madre per eccellenza, ci aiuta a capire le parole-chiave del mistero della nascita del suo divin Figlio: umiltà, silenzio, stupore, gioia.

Ci esorta, anzitutto, all’umiltà, perché Dio possa trovare spazio nel nostro cuore, non oscurato dall’orgoglio e dalla superbia. Ci indica il valore del silenzio, che sa ascoltare il canto degli Angeli e il vagito del Bimbo, non soffocandoli nel chiasso e nella confusione. Insieme a Lei sosteremo dinanzi al presepe con intimo stupore, assaporando la gioia semplice e pura che quel Bambino reca all’umanità.

3. Nella Notte Santa, l’Astro sorgente, "splendore della luce eterna, sole di giustizia" (cfr Antifona al Magnificat, 21 dicembre), verrà a illuminare chi giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. Guidati dall’odierna liturgia, facciamo nostri i sentimenti della Vergine e restiamo in trepida attesa del Natale di Cristo.