Frontiere di Pace: Emozioni, desideri, sogni. Emergenza Libano

Cinque pani, due pesci, un container

… “Ecco, oggi come 2000 anni fa in Palestina siamo davanti ad una folla che scappa, una folla si riversa sui marciapiedi di Beirut e proviamo compassione; siamo davanti a bisogni immensi e abbiamo poco, tristezza e sbalordimento, una folla affamata; ma noi “non abbiamo che cinque pani e due pesci”, “portatemeli qua…. tutti mangiarono e furono saziati”; un racconto straordinario di 2000 anni fa in Palestina, che nasce dal vedere, dal provare compassione e dallo scoprirsi impotenti.

Noi non possiamo fare tutto ed agire sui grandi meccanismi che devastano la vita delle persone e dei popoli, però possiamo fare un container, inviarlo su una nave fino al porto di Beirut e rispondere alla richiesta di aiuto di alcuni dei centri di accoglienza di questa città” …  leggi l’articolo su : frontieredipace.wordpress.com

cosa viene raccolto:

-SCATOLAME A LUNGA CONSERVAZIONE: TONNO, CARNE, SARDINE, LEGUMI …
-LATTE IN POLVERE E OMOGENEIZZATI
-STOVIGLIE E PRODOTTI PER PULIZIA DELLA CASA
-PRODOTTI PER L’IGIENE PERSONALE, TRA CUI SAPONE LIQUIDO, CARTA IGIENICA, BAGNOSCHIUMA, SHAMPOO, -DENTIFRICIO
-PANNOLINI E ASSORBENTI
-BIANCHERIA INTIMA E VESTITI INVERNALI PER TUTTE LE ETÀ
-FARMACI DA BANCO E PER MEDICAZIONI

Emozioni, desideri, sogni

(Emergenza Libano. L’incontro con il Console Generale del Libano).

“Abbiamo visto centinaia di migliaia di persone abbandonare in tutta fretta le loro case, la loro terra, per sottrarsi ai bombardamenti e alla guerra. Questa scena, purtroppo già vista in altri contesti, ci ha toccato nel profondo, ha stimolato emozioni che ci hanno messo in movimento.

Le emozioni muovono e fanno nascere desideri.

Il nostro desiderio è di aiutare gli sfollati che adesso sono accolti nei centri di accoglienza di Beirut.
Il nostro sogno, fondato su emozioni e desideri, è per Natale, inviare un container nel porto di Beirut!

Ci siamo organizzati e abbiamo preso contatti con il Console Generale del Libano il dottor Khalil Mohamad, padre Assad Saad della chiesa maronita libanese cattolica di Milano e il dottor Camille Eid libanese giornalista di Avvenire.

Una goccia, nel mare dei bisogni e dell’ingiustizia, ma, insieme, potrebbe diventare l’inizio di un processo di solidarietà, amicizia e vicinanza tra comunità, che non si piegano a logiche di separazione, esclusione e indifferenza. Facciamo che questo desiderio diventi un sogno, realizzato, insieme.”

(Testo e immagini per gentile concessione di Frontiere di Pace).

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